Lugano , 22 febbraio 2020
“Un guerriero non può abbassare la testa, altrimenti perde di vista l’orizzonte dei suoi sogni” P.Coelho








Sandro Venturelli
10 novembre 1947
Lo annunciano
La moglie Eveline con la figlia Soraya e il marito Antonio
Il figlio Simone con la moglie Jasmine e i figli Nicla, Alyssa ed Elia
I fratelli e la sorella Elio, Michel e Nelly con le rispettive famiglie
e i parenti tutti


Cerimonia
Memoriale
Nostro fratello Sandro era molto spirituale e già in vita vagava volentieri in altre dimensioni.
L’alchimia era la sua passione e nel suo laboratorio distillava erbe medicinali raccolte alla luce giusta della luna di un giorno ben determinato. La sua ricerca sui segreti della vita e sull’armonia degli elementi si è riflessa nella serenità con la quale ha vissuto la trasmutazione o trasformazione finale. Ma Sandro non era solo insegnante, alchimista, pittore, era anche poeta e vorremmo accomiatarci da lui, che vive ora nell’armonia degli elementi, con questa poesia, che ha scritto più di trent’anni fa e che ha voluto riproporci la scorsa primavera, quando già era ammalato. È un testo dedicato alla “Casa rossa in collina”, la casa degli zii di Sala Capriasca, dove trascorrevamo le vacanze estive, immersi nei profumi del giardino, abbagliati dai colori della campagna e dalla luce che Sandro sapeva così bene percepire e interpretare.
Dentro queste pupille scivola il sogno
Tra le ortensie e la salvia una luce
Notturna beve i tuoi fantasmi
Casa rossa in collina.
Porta di vetro e legno dove il sole
Brillava nero dentro il corridoio
E lingue gialle guizzavano sul sasso
Grigio del lavatoio.
I vivi di quei tempi
Non sapevano
La fetta di dolcissima
Sostanza
A briciole diffusa
Fin negli angoli
Dove i fiori gialli dei
Cocomeri erano
L’ombra scura
Del kaki il rosso
viola antico
Arso pensoso e molle
Dei petali di dalia
Che bevevano la rugiada
Sotto
Il bianco
Profetico
Velo di
Sposa.
Dalla
Collina
Scivola il tempo
Verso il lago lontano.
Solo spettri agitano la mano dei ricordi e s’invola il pensiero
A cercare la carezze e il loro tiepido umore:
Nella nostra pianura ora corrono treni disperati. Muti
Seduti dietro doppi vetri, opachi gli occhi s’incendiano.
L’ira non scotta più lo sterno dove sobbalza
A tratti e poi si placa
Tra rotti impercettibili sbadigli.
Ora, se é notte, che ci venga
D’un solo colpo
Un’alba.
La cerimonia di commiato avrà luogo, partendo dalla camera ardente del cimitero di Lugano dove il nostro amato riposa per il tempio crematorio, domani martedì 25 febbraio alle ore 15.00.
Un sentito ringraziamento alla dr.ssa Soloni e agli infermieri Andreia, Marco e Pedro dell’Associazione triangolo, al dr. Mora della Clinica Luganese Moncucco e al dr. Malchow della Clinica Spinedi per le amorevoli cure prestate.
Eventuali offerte in memoria di Sandro ai villaggi del mondo per i bambini delle sorelle di Maria.