Vezia , 16 marzo 2012
Sei stato la nostra stella e continui a brillare nei nostri cuori


Adelio Pianezzi
Delio
1937
Lo ricordano
La figlia Anna
I figli Oreste e Ivan
e i suoi concittadini

Memoriale
Il 16 marzo scorso ci ha lasciati il nostro “ Delio” all’anagrafe Adelio Pianezzi, che ha accompagnato con cortesia e competenza l’esistenza di tre generazioni di Veziesi. Classe 1937, secondogenito di una modesta famiglia contadina; scuole in paese e a Massagno, poi formazione come montatore idraulico a Lugano, matrimonio con una giovane di Carona ( resterà sempre “ la mia ragazza” come con affettuosa e buonaria ironia la definiva anche negli ultimi giorni )e quattro figli. Nel 1960 era municipale con la prospettiva di una vita tranquilla. A metà degli anni sessanta è assunto nell’amministrazione comunale come collaboratore del segretario. Le mansioni sono di vigile ( usciere ) e di controllore dell’azienda acqua potabile. Porta alla comunità solide conoscenze professionali e fresche esperienze istituzionali apprese frequentando come municipale quel “ monumentale” segretario comunale che fu Felice Bernasconi ( 1899.2000 ). Ma soprattutto quelle sue doti di rara intelligenza che gli permetteranno di assolvere compiti diversi senza una specifica formazione.
Il paese si sta trasformando da villaggio rurale in zona residenziale e i compiti amministrativi crescono in proporzione. Adelio dovrà e saprà dedicarsi a funzioni che vanno ben oltre a quelle previste al momento dell’entrata in servizio. Opera nel paese reale, conosce tutti, ascolta, consiglia e costituisce il tramite tra cittadini ed autorità. Partecipa ativamente alla trasformazione in corso nel villaggio. Assiste in prima persona al potenziamento dell’acquedotto ( ne sarà il fulcro per anni ), accompagna gli scolari a Savosa perché le scuole non sono terminate, allestisce le volture catastali dei numerosi cambiamenti di proprietà, si occupa dell’archivio per salvare documenti antichi e preziosi, effettua con rigore il complesso controllo dei numerosi nuovi abitanti, vigila sul territorio e sull’ambiente….Nei primi ani spesso in tuta da lavoro, la divisa quando occorreva, l’eterna Vespa privata per gli spostamenti e… un’immensa carica di umanità. In tanti anni erano passati sindaci e segretaria, ma lui, “ il Delio” era rimasto ad assicurare la continuità della società civile. Tutto questo e molto ancora altro fino alla fine, perché il pensionamento non gli tolse l’interesse per il suo paese. Un atto burocratico non ferma l’intelligenza, non spegna l’innato entusiasmo dell’apprendere per donare. Il dare spontaneamente con comprensione e discrezione era il filo conduttore di una vita non sempre benevola nei suoi confronti, bastonandolo prima negli affetti più cari e nella salute poi. Il tutto sopportato con quella dignitosa riservatezza che doveva caratterizzarlo anche nel momento dell’estremo distacco. L’unanime cordoglio di tutto un paese testimonia il vuoto che ha lasciato andandosene; così temprato, forte, sereno e buono.
Mario Molone, ex sindaco di Vezia, rivista di Lugano 11 maggio 2012
Come figlia posso dire che auguro a tutti di avere un padre come l’ho avuto io ed i miei fratelli. Spiritoso, severo quando serviva, amabile, altruista, ma un papà con la P maiuscola. Anna Antonietti-Pianezzi
Partecipazioni
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